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#3 Biofilia: Amore per la Vita

Questo terzo episodio è dedicato alla parola Biofilia - Amore per la Vita. Parliamo di come Mary Daly ci ha fatto scoprire questa parola e di come possiamo orientare la nostra esperienza quotidiana in cui rinnovare in modo “rivoluzionario” il patto di Cura e d’Amore con la natura e il nostro Pianeta.

#3 Biofilia: Amore per la Vita

Questo è il podcast Cronario e noi siamo l’Anonima Crone.
Questo terzo episodio è dedicato alla parola Biofilia – Amore per la Vita – di come Mary Daly ci ha fatto scoprire questa parola e di come possiamo orientare la nostra esperienza quotidiana in cui rinnovare in modo “rivoluzionario” il patto di Cura e d’Amore con la Natura e il nostro Pianeta.

Noi abbiamo scoperto questa parola negli anni di passaggio al nuovo millennio, quando Mary Daly nel 1998 pubblicò Quintessence.
Mary Daly racconta che, all’inizio degli anni ’70 quando scriveva Gyn/ecology, la parola Biofilia non era presente nei dizionari. Era presente l’opposto, “necrofilia” – amore per le cose inanimate o rese morte.
Così inizia ad usare questo termine nei suoi testi perché magicamente racchiude l’atteggiamento nei confronti della vita in tutte le sue manifestazioni e rappresenta per Mary la “Passione Elementale”, la “Brama originale” che anima tutte le donne “Elementali Radicali”. Donne accomunate dalla riscoperta delle loro Radici e della loro naturale capacità di incanalare e far fluire l’energia creativa dell’universo: che è quella forza vitale che Mary chiama “Biofilia”.

Oggi, “biofilia è presente nei dizionari, perché, come spiega Mary Daly nella definizione presente nel suo Wickedary, il biologo Edward Wilson negli anni ‘80 ha impiegato questo termine per le sue teorie nel campo della sociobiologia. Inoltre, qualche anno prima lo psicoanalista Erich Fromm ha usato lo stesso termine per descrivere un orientamento psicologico e così, “biofilia”, nei dizionari moderni, si posiziona in un’area di ricerca interdisciplinare tra psicologia e biologia.

Se Biofilia è un termine aggiunto di recente nei dizionari rispetto al suo opposto Necrofilia, è perchè la nostra è una civiltà “necrofila” che onora e dà potere a chi porta la morte, non a chi dà la vita; e che l’atteggiamento predominante nelle culture patriarcali nei confronti della materia e della Natura tutta è quello di renderla inanimata, inerte, senza vita propria. Un serbatoio inesauribile ed eternamente disponibile per i bisogni dell’Uomo, da usare senza alcuna remora e da correggere e plasmare a proprio esclusivo beneficio.

“Il cuore delle Donne Sincere continua a spezzarsi. I condizionamenti patriarcali sulla nostra intelligenza iniziano ad allentarsi. Stiamo strappando le bende che ci hanno mummificato l’anima. Il Dolore e la Disperazione ci spronano. L’ardente Desiderio di partecipazione alla trascendenza, all’armonia, allo splendore e alla bellezza della vita continua ad attrarci, apre i nostri occhi al cielo e come sempre alla Terra, l’Amata Terra”

Così Mary Daly chiama a raccolta le “Donne Ribelli” per provare a creare un “Vero Futuro” viaggiando nel “Tempo-Spazio” oltre l’archetipo del “tempo-morto” per raggiungere i Ricordi del nostro profondo Passato e riscoprire le radici di un “Futuro Arcaico”. Aprirsi alla “quintessenza” che significa essere presenti in modo “multidimensionale”, determinate a combattere per la vita sulla Terra con saggezza biofila.

Biofilia, “Amore per la Vita”, forza vitale, energia creativa dell’universo … Una meravigliosa e immensa parola che descrive un atteggiamento spirituale verso la vita tutta e che ci riporta alla consapevolezza dell’interdipendenza e interrelazione che c’è tra noi, il cosmo, la natura e tutti gli altri esseri viventi. Una consapevolezza che può e deve orientare la nostra esperienza quotidiana in cui possiamo rinnovare in modo “rivoluzionario” il patto di Cura e d’Amore con la natura e il nostro Pianeta.

Dai Ricordi del nostro profondo passato e dalla sapienza dei popoli nativi e di tutte le culture che tramandano inalterato il loro rapporto spirituale con la Terra, impariamo che è necessario riallacciare l’antico legame con la Natura, perché è la nostra unica possibilità di salvezza. È il possibile percorso esistenziale che ogni persona può affrontare per tornare alla Sorgente, per recuperare il senso della propria esistenza, il valore delle alterità e di ogni altro essere vivente.

Fin dalla notte dei tempi l’umanità ha cercato risposte agli aspetti più incomprensibili, a volte minacciosi e incontrollabili della realtà in cui era immersa. Attraverso la creazione di pratiche rituali condivise come danza, musica, pittura, scultura, tutte capaci di connettere il visibile e l’invisibile l’essere umano ha provato a mettere in relazione le forze naturali con i propri bisogni riportandoli ad una dimensione più comprensibile. Ciò è avvenuto per lunghissimi millenni finché a un certo punto della storia la percezione e la rappresentazione di sé hanno cominciato a modificarsi spezzando la Connessione con le forze e i ritmi naturali, per essere pian piano sostituita da un desiderio di dominio e controllo assoluto.
E oggi in cui siamo iperconnessi ad una rete inorganica e artificiale, noi esseri umani ci siamo completamente “disconnessi” dalla rete organica delle dinamiche relazionali che tengono in equilibrio l’ingovernabile complessità della natura.
È diventato vitale ora più che mai, ri-connetterci a questa rete fatta da legami relazionali e interdipendenti, di intime unioni, d’interscambi e interazioni che nutrono, alimentano, proteggono.

Suzanne Simard, ecologa e studiosa canadese delle reti simbiotiche forestali, nel suo splendido libro L’Albero Madre ci parla proprio di questa rete che ha chiamato Wood Wide Web.

“I miei studi, mossi da una grave preoccupazione per il futuro delle nostre foreste, hanno poi dato luogo, un indizio dopo l’altro, a una forte curiosità sull’essenza della foresta e il suo essere più di un semplice insieme di alberi. In questa ricerca della verità, gli alberi mi hanno mostrato la loro percettività e reattività, i loro legami e le loro conversazioni. Quello che in origine era un retaggio, quindi un luogo della mia infanzia, rigenerante e avventuroso nel Canada occidentale, si è trasformato in una più profonda comprensione dell’intelligenza della foresta, un’esplorazione del modo in cui possiamo riguadagnare il rispetto per la sua saggezza e guarire il nostro rapporto con la natura.”

Simard ha dimostrato l’esistenza tra gli alberi di un insieme di infrastrutture complesse e resilienti in cui avvengono intense comunicazioni di cure parentali, di raccolta e di trasmissione di informazioni alle generazioni future.
È una rete d’interconnessione e interdipendenza fra singoli individui in cui ogni elemento interagisce e si sostiene reciprocamente.
Grazie al complesso tessuto di filamenti intrecciati dei funghi, chiamato micelio, i grandi alberi cosiddetti Madre hanno la capacità di mantenere un numero enorme di connessioni complesse tra esemplari anche di specie diverse e di partecipare ad una incredibile economia sotterranea di scambi di nutrimenti e informazioni.

È una Magia! La Magia della Natura, fatta di elaborate e concrete dinamiche di relazione.
È La Magia naturale della vita che si perpetua in equilibrio e in connessione che non è contemplata nella visione del mondo cartesiano.
È il miracolo da rinnovare giorno per giorno e nel quale fluire consapevolmente.
È la Magia percepita come l’interconnessione tra tutti i viventi con consapevolezza Biofila e accolta come la capacità di co-creare e mantenere vivo questo miracolo, di nutrirlo e di perpetuarlo, attraverso la volontà e l’Immaginazione.
Ogni situazione del presente può diventare quel perfetto Momento d’Essere che ancorato alle radici si protende a immaginare futuri, perché grande è il potere creativo dell’Immaginazione quando ha a cuore il realizzarsi armonioso di ogni creatura.
L’Immaginazione è come la linfa che scorre in un organismo vivente, lo vivifica e lo realizza. Mette in forma l’immaginario attraverso la capacità di visualizzare, di rendere concreto e reale il nostro patrimonio di memorie, simboli, miti, rappresentazioni e il desiderio di portare avanti la Creazione, che come scrive Luciana Percovich in Colei che dà la Vita. Colei che dà la Forma “non è qualcosa avvenuto una volta per sempre all’inizio del tempo ma un processo in continuo divenire”.
Immaginando si creano nella mente e nel cuore alternative concrete (di organizzazione, di azione, di relazioni, ecc.). Se condivise con altre persone, che a loro volta le arricchiscono con la propria immaginazione, le piccole o grandi azioni “personali e politiche” della vita quotidiana danno potere a quella che diventa l’Intenzione comune, e realizzano il progetto di costruzione di un nuovo mondo.

Il conio del termine ecofemminismo viene attribuito a Françoise d’Eaubonne che lo usa nel 1974 nel libro il femminismo o la morte. il manifesto dell’ecofemminismo a cui si sono sommate, molte altre riflessioni di pensatrici, attiviste, scienziate, artiste che nei diversi linguaggi hanno studiato, denunciato e raccontato la violenza e lo sfruttamento ambientale dando vita ad una sorta di base comune: l’attivismo delle donne nella tutela dell’ambiente in tutto il mondo.
L’idea che la materia e la vita siano inseparabili è una traccia presente sia nelle opere di queste donne, che nell’esempio concreto di altri possibili modi di vivere in armonia con la natura.
Per noi il termine ecofemminismo è strettamente collegato alla Biofilia e riassume quella tensione che accomuna molte donne verso una trasformazione pacifica e nonviolenta, dove equilibrio, conoscenza, tenerezza, spiritualità, trovano spazio e significato concreto.
Le diverse riflessioni che sostanziano questo modo di dirsi femministe collegano tra loro molte voci presenti nel Cronario ed esprimono tutte la necessità di ripensare la nostra relazione con la terra, la natura e tutte le varie forme di vita per sperare così di lasciare alle generazioni future un Pianeta in cui vivere.

Oggi, all’interno del sistema economico e culturale del capitalismo patriarcale contemporaneo ogni cosa tende a diventare Merce: qualcosa che si può, si deve comprare.

Non solo gli oggetti materiali, ma i corpi, le idee, le emozioni, i valori, i luoghi, le piante e gli animali, l’acqua e l’aria: tutto può essere quantificato e mercificato. Ogni “cosa” ha il suo prezzo, e una volta che entra nel mercato diventa oggetto inanimato e scollegato dagli altri, ma unificato dall’essere stato svuotato della sua essenza. Le Merci sono interscambiabili, consumabili, consumate, gettate via, fuori dalla possibilità della Rigenerazione. E in questo Tempo globalizzato trasformato in un flusso di istanti tutti della stessa durata, quantificabili e immutabili, in cui si svolgono meccanicisticamente le azioni umane, il legame Sacro con la Terra è reciso.
Ma dal passato pre-patriarcale ci arriva la parola Potnia, “Colei che può” che ci suggerisce come era inteso il Potere femminile. Un Potere che significa essere in grado di …, avere la capacità di …, avere la forza e la potenza di realizzare e manifestare.
Il Potere dell’empatia, dell’Amore, della Tenerezza, della guarigione, della Cura, della condivisione, della cooperazione, della Sorellanza, dell’intuizione, dell’Immaginazione e tanti altri ancora hanno permesso all’umanità di sopravvivere adattandosi a diversi climi, di costruire e tramandare cultura e saperi, arti ed espressioni del Femminile e dell’umano.
Le donne hanno il potere di dare la Vita, di nutrire la vita e questo non ha niente a che fare con qualsiasi forma di dominio, come è invece nella concezione patriarcale del “potere su”.

Annarosa Buttarelli nel suo libro Sovrane. L’autorità femminile al governo (2017) ci offre esempi di donne che, “hanno saputo avvantaggiarsi del fatto di essere donne; dunque, di essere storicamente fuori dalle tradizioni maschili, comprese quelle culturali, non solo quelle di potere.”
Quelle di cui parla Buttarelli, sono le donne che amministrano il “potere-di” cambiare le cose e che mettono in atto una diversa visione del mondo.
Su questa visione, si stanno aggregando persone che costruiscono modi diversi e alternativi di gestire le attività umane, dall’educazione al lavoro, dalle abitudini quotidiane ai rapporti sociali, dalla fondazione di comunità autosufficienti (o tendenti all’autosufficienza) alla gestione circolare e collettiva delle imprese.
L’Educazione ha un compito determinante e dovrebbe riguardare l’integrazione della mente scientifica e della conoscenza del mondo naturale con il cuore spirituale dell’universo: comprendere e insegnare la saggezza della natura. Come scrive la storica e studiosa del pensiero pacifista e femminista Bruna Bianchi nel suo libro Ecopedagogia:

“Vogliamo per i bambini e bambine un’istruzione che racconti la vera storia della vita delle nostre donne, che descriva la terra come la nostra casa, che deve essere teneramente curata, nutrita e coltivata”

La Terra ci fornisce tutto il sapere necessario per vivere meglio e con più serenità, imparando dagli ecosistemi naturali che sviluppano al massimo la sostenibilità e la prosperità e quindi la possibilità di mantenere l’armonia tra le varie componenti dei sistemi stessi. Sistemi che hanno lavorato attraverso processi lenti quanto inarrestabili, durati anche milioni di anni e che l’accelerazione dello sfruttamento ignorante e scriteriato degli ultimi secoli ha messo sottosopra.

Hai ascoltato Cronario. Parole mutate/mutanti, scritto, narrato e prodotto da Anonima Crone e liberamente ispirato a:
Cronario. Parole Mutate Mutanti. Dizionario per immaginare futuri diversidi Anonima Crone, 2024 Vanda edizioni
La cura editoriale del podcast è di Eleonora Ambrusiano, Stefania Girelli, Roberta Fenci e Luciana Percovich
Il titolo della sigla è TE LO RICORDI, gentilmente concessa da Nicoletta Salvi Menestrella Femminista
Ambientazione sonora, ritmo e voci a cura di Eleonora Ambrusiano con Sara Gagliardi e Sara Carli
Sound design e post-produzione Roberta Fenci

I testi citati in questa puntata sono:
Quintessenza. Realizzare il futuro arcaico. Mary Daly, 2005 Venexia Editrice
Gyn/ecology. Mary Daly, 1978 Bacon Press
Wickedary. Mary Daly e Jane Caputi, 1987 Harper Collins
Colei che dà la Vita. Colei che dà la Forma. Luciana Percovich, 2009 Venexia Editrice
L’albero Madre. Suzanne Simard, 2022 Mondadori
Il femminismo o la morte. il manifesto dell’ecofemminismo. Françoise d’Eaubonne, 2022 Prospero Editore
Sovrane. L’autorità femminile al governo: Annarosa Buttarelli, 2013 Il Saggiatore
Ecopedagogia. Bruna Bianchi 2021 Marotta&Cafiero